giovedì 26 marzo 2020

step #4.1: divertire nella BIBBIA

Continuando nella nostra analisi, oggi proveremo a ricercare la presenza dell'azione in questione nella Mitologia, cercando di trovare riferimenti per entrambi i significati che può assumere.

In quest'ottica, sicuramente non possiamo non citare il Libro dell'Esodo e il racconto di come Mosè, divertendo le acque del Mar Rosso, riuscì a portare in salvo i Figli di Israele.


Secondo la tradizione, Dio scelse il profeta Mosè per liberare il popolo israeliano dalla schiavitù egiziana e condurlo nella terra Promessa di Canaan, che sarebbe diventata Terra di Israele. 
Mosè nacque in Egitto dalla stirpe di Levi e la madre, invece di affogarlo nel fiume come prevedevano le procedure di persecuzione, decise di salvarlo poggiandolo in una cesta tra i giunchi sulle rive del Nilo. Qui fu trovato dalla figlia del Faraone che lo portò a corte e lo allevò. Una volta cresciuto però fu esiliato per aver ucciso un egiziano che stava bastonando un ebreo e fu costretto a rifugiarsi nel deserto di Madian. Qui Dio si rivelò e gli affidò la liberazione del popolo ebraico. Da quel momento Mosè si recò più volte dal Faraone per persuaderlo, venendo però sempre respinto. Dio decise quindi di punire l'Egitto con le Dieci piaghe, una serie di stermini e distruzioni al termine delle quali il Faraone accettò la proposta e concesse la libertà. Mosè e i suoi discepoli così lasciarono l'Egitto, camminarono fino al Mare di Giunco (Mar Rosso) e, non riuscendo a proseguire, decisero di accamparsi. Il Faraone però ebbe immediatamente un ripensamento e decise di perseguitarli con l'intero esercito. Dio, accortosi della situazione, diede a Mosè il potere di dividere il mare: questo permise al popolo ebraico di attraversarlo sul fondale asciutto senza pericolo. Una volta che furono tutti salvi, il mare si richiuse e uccise tutti i soldati egiziani. Dopo di che iniziarono a vagare nel deserto, sostenuti da Dio che procurava loro i beni essenziali per la sopravvivenza, e dopo quarant'anni dalla fuga dall'Egitto raggiunsero la Terra Promessa. 
Al giorno d'oggi la maggioranza ritiene che questo mito sia stato completamente inventato, ma ci sono anche alcuni studiosi che sospettano che sia in realtà una leggenda basata su eventi realmente accaduti, nonostante non siano mai stati ritrovati reperti storici o documenti che testimonino l'esistenza di Mosè, né che raccontino un'esodo dall'Egitto da parte di ebrei.

Continuiamo la trattazione nello step successivo.

step #4.2: divertire nella MITOLOGIA

Nello step precedente abbiamo analizzato il verbo in questione all'interno della Bibbia, ora proviamo a concentrarci sulla mitologia...

E se pensiamo al divertimento nella Mitologia non può non venirci in mente Dioniso, Dio della fertilità e del vino, ed ispirazione della follia e dell'estasi.
Dioniso era uno delle grandi divinità dell'Olimpo e si distingueva dagli altri appunto per la mancanza di quella sfaccettatura tragica che caratterizzava, in generale, tutti i personaggi della Mitologia.
Ci sono in particolare due miti che raccontano le sue origini.
Secondo il primo mito Dioniso nacque dall'unione tra Zeus e Persefone, regina dell'aldilà. Era, sposa di Zeus, avendo scoperto il tradimento, decise di vendicarsi e incaricò i Titani di uccidere il bambino. Essi, dopo averlo attirato con dei giocattoli, lo squartarono e mangiarono. Zeus, essendo molto legato al figlio, rimase profondamente ferito dal gesto e lanciò i suoi fulmini contro i giganti. Successivamente però si accorse che il cuore di Dioniso non era stato mangiato e quindi riuscì a riportarlo in vita. Dalle ceneri dei Titani invece ebbe origine l'uomo.
Nella seconda invece, più popolare rispetto alla prima, Zeus si innamorò della bellissima principessa Semele e decise di assumere le sembianze umane per poterla conoscere e sedurre. La ragazza rimase così incinta. Anche in questo caso Era ricopre un ruolo importante poiché, accecata dalla gelosia, decise di assumere le sembianze umane e di presentarsi a Semele come nutrice. Così, attraverso una serie di stratagemmi, riuscì a persuadere la principessa a chiedere a Zeus di rivelarsi in tutto il suo splendore. Quest'ultimo, avendo promesso alla ragazza di esaudire ogni suo desiderio, non poté sottrarsi alla richiesta e così, appena mostrò i suoi fulmini, Semele rimase carbonizzata. Egli però riuscì a salvare il bambino dal rogo e lo cucì all'interno della sua coscia: in questo modo, dopo un periodo di incubazione divina, nacque Dioniso. A questo punto Zeus affidò il bambino a Ino, sorella di Semele, e al suo sposo, ma Era, continuando ad essere furiosa, decise di usare la propria astuzia per portare i due genitori alla pazzia. Zeus allora trasformò Dioniso in un capretto in modo da poterlo affidare ad Hermes che, a sua volta, lo diede alle ninfe affinchè lo educassero. Queste si presero cura di lui assieme a Sileno, un anziano molto generoso che aveva il dono della profezia, ma che era quasi sempre in stato di ebbrezza.
Divenne così un bel giovane, molto dinamico e pieno di vita. Inoltre, grazie anche a Sileno, scoprì le coltivazioni della vite: per questo motivo decise di intraprendere un viaggio per insegnare i segreti dell'arte del vino.

step #3:USO DIVERTITO DEL DIVERTIMENTO

Guardando un pallone da un'altra prospettiva...

step #2: LA LEGGENDA NARRA...

Dovete sapere che esiste una leggenda riguardante l'origine di questo termine e i protagonisti sono nientemeno che i fratelli Romolo e Remo.
La leggenda narra che i due fratelli, ormai adolescenti, andassero a caccia insieme addentrandosi in un bosco sconosciuto. Ma quando la sera dovettero rientrare a casa si resero conto di non conoscere la strada del ritorno. Decisero allora di seguire un sentiero che sembrava andare nella giusta direzione, ma ad un tratto, dietro una curva, si presentò di fronte a loro un bivio: quale sentiero scegliere? Cominciarono a litigare, Romolo voleva andare a destra, Remo a sinistra. I toni si alzarono ed i due arrivarono alle mani. Ad un tratto Romolo spinse con forza Remo a sinistra dicendo: "Scommettiamo chi arriva primo?" Ma Remo, a causa della spinta, si inciampò in una pietra e cadde goffamente a terra sbattendo violentemente la faccia e spaccandosi a metà il mento. Romolo scoppiò a ridere, non riusciva più a smettere, e guardando il fratello gli disse: "il tuo mento VERTE (lat. vertĕre 'volgere altrove, deviare') metà da una parte e metà dall'altra!"
Remo si alzò incalzandolo e minacciandolo: "Prova ancora una volta a dire che VERTE!"
E Romolo, sempre ridendo a crepapelle: "VERTE"
Remo infuriato continuò a ripetere: "Dì VERTE, dì VERTE se hai il coraggio!"
Ma Romolo non riusciva più a parlare da quanto rideva...
Da quel momento qualsiasi cosa causasse una risata veniva chiamata DI-VERTE-MENTO in ricordo del mento spaccato a metà di Remo. Con l'andare del tempo DI-VERTE-MENTO divenne DIVERTIMENTO e DIVERTIRE assunse il doppio significato di qualcosa che volge altrove, devia, ma anche di qualcosa che causa divertimento, piacere, distrazione dalla realtà.





domenica 22 marzo 2020

step #1.bis

Dopo aver delineato nel post precedente l'origine storico-etimologica di questo verbo, dal latino all'italiano corrente, proviamo ora a definire la sua evoluzione in alcune lingue straniere.

Cominciamo a conoscere la sua traduzione in lingua francese poichè, come vedremo, la sua definizione sarà utile in un secondo momento. Questa appartiene alla famiglia delle lingue romanze, che a loro volta fanno parte del ceppo delle lingue indoeuropee, e costituisce la seconda lingua più diffusa nel mondo dopo l'inglese.
Detto ciò, la traduzione in francese del verbo in questione è:

  • amuser, composto da muser (riflettere) preceduto dalla particella che indica allontanamento. (Souvent pour s'amuser, les hommes d'équipage prennent des albatros... C. Baudleaire. 1859).

RIFERIMENTI
Dizionario francese Garzanti

Continuiamo con quella che, per la sua diffusione e semplicità grammaticale, è diventata la lingua standard della comunicazione mondiale: l'inglese.
L'inglese è una lingua indoeuropea appartenente al ramo delle lingue germaniche. Dal punto di vista lessicale però contiene molti termini di origine non germanica e in particolar modo provenienti dal francese antico e, di conseguenza, dal latino. Perciò una delle caratteristiche dell'inglese è la ricchezza di sinonimi, l'uno di origine latina e l'altro di origine germanica, che però spesso hanno sfumature diverse.
Perciò il verbo divertire si può tradurre in vari modi a seconda del contesto.

Per indicare l'atto di deviare viene utilizzato:

  • To divert, proviene dal francese antico divertir e in particolar modo dal latino devertere (allontanare). (to divert someone's thoughts; to divert an argument);
Con il significato di ricreare, dilettare invece si preferisce:
  • To amusederiva dal termine francese antico amuser (definito precedentemente). (How immensely you must amuse them! O. Wilde. 1895);
  • To entertain, proviene dal francese entretenir (tenere insieme), composto a sua volta dai termini latini inter, con valore partitivo, tenere. (Sweet lady, entertain him for your servant. W. Shakespeare. 1589),
  • To recreate;

RIFERIMENTI
Grande dizionario italiano-inglese, Hazon Garzanti

Ora analizziamo lo spagnolo o, più propriamente, il castigliano. Come il francese, appartenente al gruppo delle lingue romanze. Si è sviluppata dal latino volgare, ma ha subito influenze anche dall'arabo, da altre lingue neolatine e, più recentemente, dall'inglese.
In questo caso il verbo divertire si può tradurre in due modi:

  • divertir usato con significato di sviare, allontanare, distrarre e proviene dal latino divertĕre, che a sua volta è composto dal prefisso di-, che indica allontanamento, e vertĕreche significa volgere, cambiare. (Te deja divertir por el Parnaso...Lope de Vega, 1634);
  • entretener significa principalmente intrattenere, mantenere l'attenzione ed è composto da entre, proveniente dal latino inter, al quale è stato sostituito il prefisso in- con la radice indoeuropea en-, e tener, anch'esso di origine latina (tenere) (...que esto se hace para entretener nuestros ociosos pensamientos. M. de Cervantes. 1605);

RIFERIMENTI
Nuovo dizionario italiano-spagnolo, Ambruzzi, ediz. Paravia

Proseguiamo con il tedesco, lingua indoeuropea appartenente al ramo occidentale delle lingue germaniche. Caratterizzato da una grammatica molto rigida, il tedesco è una lingua molto ricca, perciò possiamo indicare più espressioni per rendere il verbo in questione.
Quelle più comuni sono:

  • unterhalten proviene dai termini francesi entretenir, già analizzato precedentemente (guardare to entertain), e soutenir (mantenere, trattenere) e significa intrattenere, divertire, ma anche mantenere buoni rapporti con qualcuno. (Mein arm Gespräch nicht unterhalten kann. J. von Goethe. 1808).
  • spaß habencomposto dal sostantivo maschile spaß (divertimento) e dal verbo haben (avere) e deve essere seguito da un dativo.

RIFERIMENTI

Ora consideriamo il russo, lingua slava parlata principalmente in Russia e nelle ex Repubbliche sovietiche, ma non molto diffusa a livello mondiale. Utilizza l'alfabeto Cirillico, creato dai monaci di Salonicco Cirillo e Metodio nell'864. Rispetto a quella prima stesura, il Cirillico ha subito qualche cambiamento prima di assumere l'aspetto moderno. Col passare del tempo inoltre il russo ha subito numerose influenze, in particolar modo dall'inglese e dal francese.
Detto ciò la traduzione russa del verbo divertire è:

  • веселить (veselit')

Concludiamo con il cinese, la lingua più parlata al mondo per l'elevato numero di madrelingua. In realtà esistono tantissimi dialetti talmente diversi tra loro che possono essere considerati quasi lingue a sé stanti e, per questo motivo, si è pensato di coniare una lingua comune: il 普通话 (Pǔtōnghuà), o cinese mandarino. Appartiene al gruppo delle lingue sinotibetane, accomunate dal fatto che sono prive di flessioni nominali e verbali e dal monosillabismo. Ogni parola quindi è espressa da una sillaba che non ha declinazioni o coniugazioni, maschile o femminile, singolare o plurale e non esistono articoli: sono invariabili e il loro significato dipende dal contesto. Come tradurre quindi il verbo divertire?

  • 娱乐 (yú lè)  può essere utilizzato sia come verbo (divertire) che come sostantivo (divertimento): infatti 娱 può significare divertire, ricreare se viene inteso come verbo, oppure gioia, divertimento se utilizzato come sostantivo, mentre 乐 significa ridere, divertirsi, ma può anche indicare uno stato d'animo (felice, contento, allegro).

RIFERIMENTI

sabato 21 marzo 2020

CITAZIONE

Credo che il divertimento sia importante quanto l'amore. Alla fin fine, quando si chiede alla gente che cosa piaccia loro della vita, quello che conta è il divertimento che provano, che si tratti di corse di automobili, di ballare, di giardinaggio, di golf, di scrivere libri.

Patch Adams

step #1

Divertire è un verbo transitivo che proviene dal latino divertĕre, composto dalle particelle di(s) o de, che indicano allontanamento da, e vèrtere, che significa volgere. Veniva utilizzato per indicare l'atto di volgere altrove, deviare l'attenzione.
L'utilizzo di questo verbo non è cambiato nel corso degli anni e in generale ha il significato di deviare, far prendere altra direzione, oppure, in senso figurato, di ricreare, sollazzare, distrarre l'animo da pensieri molesti.
In particolare può assumere diverse accezioni a seconda del contesto:

1. Nella letteratura viene più comunemente utilizzato con significato di volgere altrove, allontanare, stornare. Le affermazioni del Tasso nel Del Poema Eroico (la poesia ci divertisce da molti delitti) e del Manzoni ne I Promessi Sposi («Animo dottore», scappò fuori don Rodrigo, che voleva sempre di più divertire la disputa dai due primi contendenti) sono solo alcuni degli esempi che si possono riportare a riguardo.

2. Nel linguaggio militare indica l'azione di richiamare le forze nemiche con un movimento in un punto diverso da quello che si intende attaccare, in modo da indebolire lo schieramento nemico e confonderlo. Ebbe certamente l'ordine...di divertire gli aiuti inviati a Vitellio (Davanzati).

3. Nel linguaggio giuridico può indicare lo scostamento da un comportamento atteso oppure assumere il significato di depistare, indurre qualcuno sulla strada sbagliata. Oggi però raramente viene utilizzato con questa accezione. Divertire le acque, deviarle.

4. Nel linguaggio corrente assume principalmente un significato astratto, riferito alle facoltà spirituali. Viene infatti utilizzato per indicare che un determinato oggetto, idea o fatto ci interessa piacevolmente, o che attrae la nostra attenzione, distraendo la mente e l'animo da preoccupazioni e affanni (uno spettacolo che diverte molto il pubblico; le sue barzellette, le sue trovate mi divertono). 


Può essere utilizzato anche in modo riflessivo per esprimere l'azione di allontanarsi da qualcosa o qualcuno (perchè non mai vi divertiate dal buono. Segneri), oppure di distrarsi (per divertirsi talora dalla gran molestia di que' gravi pensieri. L. Rucellai), o passare il tempo piacevolmente, provando soddisfazione in qualcosa, come quando un bambino gioca con i suoi giocattoli. Ma può anche assumere un significato negativo se utilizzato per indicare che qualcuno si prende gioco di altri per farne oggetto di riso, divertendosi alle spalle.

Il participio presente divertènte viene usato come aggettivo per sottolineare che qualcosa o qualcuno è piacevole e spassoso: un film, un libro, un gioco o una storiella divertente per esempio. Il participio passato divertito viene invece usato con valore intransitivo per indicare che si prova piacere svolgendo una determinata azione: lo ascoltava divertito, leggeva con divertita attenzione.

Da questo verbo derivano alcune parole con significato simile. Le più comuni sono diversione, che indica una deviazione oppure, in senso figurato, una digressione dall'argomento principale, e divertimento, che indica ciò che diverte, che solleva l'animo e il pensiero dalle preoccupazioni. Quest'ultimo può essere utilizzato anche in ambito musicale e corrisponde ad una composizione di carattere leggero e tono gaio diffusa in particolar modo nella seconda metà del XVIII secolo.

Nelle altre lingue
- inglese: amuse, entertain;
- francese: amuser;
- spagnolo: divertir;
- polacco: zabawić;
- russo: повеселиться;
- tedesco: Spaß haben;
- cinese: 娱乐, 使发笑;


RIFERIMENTI


Dizionario fondamentale della lingua italiana, DeAgostini
Vocabolario Treccani
IL vocabolario della lingua latina, Castiglioni, Mariotti

step #25: SINTESI

Cari lettori, siamo arrivati alla fine di questa nostra avventura alla ricerca di più informazioni possibili sul verbo DIVERTIRE ed è giunt...