
Esistono ricerche in merito, di cui una svolta su 87 studenti universitari suddivisi in 3 gruppi: il primo gruppo, doveva ascoltare un brano allegro di Mozart e vedere un video divertente; il secondo gruppo doveva ascoltare musica triste e vedere un video catastrofico; il terzo gruppo doveva ascoltare musica e vedere un video i più neutri possibile. Alla fine di questi stimoli gli studenti hanno dovuto svolgere un compito semplice ma che richiedeva attenzione e creatività.
Il risultato? in tutte le prove gli studenti del primo gruppo hanno ottenuto i migliori risultati confermando quanto il divertimento influenzi le nostre prestazioni.
Fino a pochi anni fa il divertimento era visto come una sorta di "passatempo", si pensava che la gente volesse vedere cose divertenti per dimenticarsi delle "bruttezze della vita". I nostri antenati non avevano il tempo per dedicarsi troppo ai divertimenti. Così il nostro sistema corpo-mente si è specializzato nelle emozioni negative.
Ma alla luce di queste scoperte, pare che divertirsi e coltivare stati positivi non serva solamente a "distrarci dalla sofferenza" ma che abbia una compito evolutivo ben più importante, ovvero farci acquisire delle potenzialità innate che per secoli sono state sopite.
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