sabato 2 maggio 2020

step #12.2: MEDIOEVO

Come abbiamo detto nello step #12.1, le macchine durante il medioevo e il Rinascimento erano create soprattutto per stupire, meravigliare, divertire e spesso venivano scritti dei documenti per descrivere il loro funzionamento.
Nel taccuino di Villard de Honnecourt, scritto nel 1265 e considerato il primo esempio di trattato di ingegneria, vengono citate due immagini: un'aquila meccanica che "gira la testa verso il diacono al momento in cui legge il Vangelo", e una sorta di automa, "un angelo che tiene il dito puntato verso il sole". Non esiste la descrizione delle due macchine, ma le tecnologie di trasmissione, volani, funi e contrappesi esistevano già all'epoca, per cui è possibile che fossero state create davvero.

schizzo del progetto dell'aquila

Parlando di progetti di macchine non si può non citare Leonardo Da Vinci, uno dei più grandi geni dell'umanità. Infatti nel Codice Atlantico, una raccolta di suoi schizzi e disegni, troviamo l'invenzione di una sorta di automobile, definito "carro semovente", datato intorno al 1478.
Si tratta del progetto di un veicolo che si muove senza il traino esterno di uomini o animali. Nella parte superiore del foglio sono disegnati i progetti dei dispositivi meccanici del carro e di una quarta ruota, collegata al timone: si trattava infatti di una sorta di triciclo con una ruota in più che permetteva di sterzare. Nella parte inferiore, invece, sono visualizzati in dettaglio i meccanismi. Da Vinci concepì questa macchina solo per intrattenere e far divertire con nuovi trucchi e creazioni la corte fiorentina di Lorenzo il Magnifico. Una ricostruzione del carro semovente si può vedere al Museo Galileo di Firenze.

progetto del carro semovente

Ugo di San Vittore (XII secolo) nell'"Eruditionis Didascalicon" dichiara apertamente la dignità scientifico-culturale delle artes mechanicae, e nel "Didascalicon de studio legendi" parla delle nuove arti "bastarde" ma necessarie per sopperire alle debolezze dell'uomo, tra le quali c'è la necessità di svagarsi e divertirsi. Vengono citate la fabbricazione di macchine per fabbricare tessuti, navi, armi, macchine da utilizzare per l'agricoltura, la navigazione, la caccia ma anche per l'arte teatrale.
In quest'ambito ebbe un ruolo importante anche Nicola Sabbatini, nato a Pesaro alla fine del XVI secolo. Egli lavorò al seguito del duca Francesco Maria Grimaldi, in seguito Cardinale, e trovò l'ambiente ideale per sviluppare la sua idea di teatro, fatto di nuovi scenari e nuove macchine teatrali. Modificò quindi il Teatro del Sole della sua città utilizzando molti apparati scenici, creando scenografie basate principalmente sulle illusioni ottiche. 

illusione di un incendio

Infine vorrei citare anche Jacob Leupold (1674-1727), ingegnere di Lipsia , che nel suo "Theatrum machinarum" raccoglie illustrazioni e commenti di macchine elementari, macchine aritmetiche, macchine per costruzioni edili, etc. Si tratta nella maggioranza dei casi di macchine per il sollevamento dell'acqua (norie, viti di Archimede e soprattutto una grande varietà di pompe), ma sono presenti anche vari tipi di mulini, seghe idrauliche e altre macchine azionate dalla forza dell'acqua. Famoso è il capitolo che riguarda le macchine idrauliche utilizzate per fontane e giochi d'acqua spettacolari con effetti scenografici di grande originalità.

esempio di fontana


BIBLIOGRAFIA:
Storia delle macchine, Vittorio Marchis, ed. Laterza 

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