martedì 9 giugno 2020

step #25: SINTESI

Cari lettori, siamo arrivati alla fine di questa nostra avventura alla ricerca di più informazioni possibili sul verbo DIVERTIRE ed è giunta l'ora di tirare le somme di quanto abbiamo analizzato...

Questo blog presenta un’analisi che spazia in diversi contesti. Si comincia con la definizione del significato della parola, partendo dalla lingua latina, proseguendo con la lingua italiana ed allargando poi la visione ad alcune lingue straniere.

L’analisi prosegue con l’ambientazione storica. Nell’Antichità, così come nei periodi dal ‘500 al 1600, Settecento, Ottocento, Novecento, la tecnologia veniva utilizzata dall’uomo per creare occasioni di svago sempre più sofisticate con l’evolversi della tecnica. Conseguenze di questa evoluzione sono per esempio il turismo, l'industria delle macchine e alcuni brevetti relativi al deltaplano.

Si arriva quindi al periodo attuale della Pandemia, dove il verbo DIVERTIRE rappresenta una distrazione da una realtà difficile ma anche la possibilità di cambiamento positivo. Viene inoltre presentato un fatto di cronaca legato alla Movida irresponsabile dei giovani a Torino.

Oggi con i nuovi materiali, le nuove tecnologie e internet le possibilità di divertimento sono tantissime ed il futuro ha potenzialità enormi

In ambito culturale, l’idea del verbo DIVERTIRE si ritrova nei miti antichi, nella Letteratura Narrativa, come nel Decameron del Boccaccio, nella Poesia, un esempio è il componimento “Lasciatemi divertire!” di Palazzeschi, nella Pittura, vd. il quadro “Ballo al Moulin Rouge” di Toulouse-Lautrec, nella musica classica, con il “Divertimento” di Mozart, nel cinema, memorabile la scena TOGA TOGA! nel film Animal House, nella Pubblicità per es. Aperol Spritz, Coca Cola e Fiat Punto.

In ambito scientifico il divertimento è la base per lo sviluppo di nuove discipline come La Gelotologia e la Clownterapia. La Psicoanalisi considera il divertimento come elemento essenziale per il nostro benessere, lo mette in relazione con il concetto di felicità e ne valuta l’effetto benefico sulle nostre prestazioni.

L’esposizione propone anche momenti di divertimento. Si gioca con la fantasia per immaginare una leggenda sulle origini del verbo, creare un’immagine simbolo, inventare un’innovazione futura e come pubblicizzarla, compilare un Abbecedario. Infine viene eletto come testimonial Walt Disney, genio del divertimento e della fantasia.

I contenuti dello studio sono stati infine rappresentati graficamente in una mappa concettuale.

Ora non mi resta altro che salutarvi, e quale potrebbe essere modo migliore per farlo se non citandovi il grande Patch Adams?

step #24: MAPPA CONCETTUALE

step #23: PUBBLICITA' del respiratore subacqueo


step #22: RESPIRATORE SUBACQUEO

Quante volte è capitato al mare di bere per sbaglio l'acqua salata dal boccaglio mentre stai facendo una bella nuotata o ammirando la fauna marina? Troppe volte il piacere di praticare sport subacquei viene rovinato da questi piccoli inconvenienti...

Sarebbe davvero comodo un dispositivo che consente la respirazione subacquea senza l’ausilio di boccagli o bombole! Proviamo ad immaginarlo...



Il dispositivo, che chiameremmo respiratore subacqueo, potrebbe essere costituito da una maschera di tipo facciale, dotata di una guarnizione morbida e sagomata, in grado di adattarsi alla forma del viso umano. Ovviamente ci sarebbero diversi formati di maschera, in considerazione delle diverse dimensioni del volto dell’utilizzatore e della sua età. Inoltre lo schermo deve essere progettato per consentire una ampia visuale ed evitare il più possibile le distorsioni ottiche causate dall'acqua.

Questo potrebbe essere il design della nostra maschera, ma manca un piccolo particolare...come possiamo respirare sott'acqua?

Potremmo dotarla di una speciale membrana osmotica brevettata! Questa riuscirebbe a mantenere all'interno della maschera un adeguato livello di ossigeno grazie allo scambio osmotico con l'acqua circostante. Dopo di che dovremmo applicare un dispositivo avanzato in grado di mantenere costanti le caratteristiche dell'aria all'interno del respiratore stesso, grazie all'apporto di una sorgente di energia miniaturizzata. Questo dispositivo potrebbe essere paragonabile a quello che consente di garantire la vita delle persone all'interno di sottomarini o navicelle spaziali.

Potrebbero poi essere abbinati alcuni dispositivi aggiuntivi per migliorarne le prestazioni e il comfort:

  • Un sistema di illuminazione a led integrato nella cornice della maschera, in grado di illuminare gli oggetti sottomarini in caso di luce scarsa;
  • Un sistema di comunicazione da utilizzare con altri praticanti l’attività subacquea;
  • Un sistema di comunicazione cellulare, da utilizzare per comunicare in caso di emergenza;
  • Un sistema di localizzazione GPS per il tracciamento in caso di malore;
In questo modo sarebbe molto più semplice e divertente praticare sport subacquei!

step #21: il DELTAPLANO

Volare è sempre stato uno dei grandi sogni dell’uomo fin dall’antichità (ne è una dimostrazione il pallone aerostatico dei F.lli Montogolfier).
Il desiderio di librarsi nell’aria per il puro piacere di farlo si è concretizzato nel moderno deltaplano.

La sperimentazione, che prendeva spunto dagli alianti, iniziò già verso la fine del 1800, quando negli Stati Uniti John Joseph Montgomery e Otto Lilienthal (1890) tentarono senza molto successo brevi voli. In Europa si iniziò con Octave Chanute, che cercò di sfruttare sistemi fino a 12 ali (fisse) nel 1896, per proseguire nel secolo successivo, con Jan Lavezzari (1904). Probabilmente tutti gli sforzi fatti in quel periodo ebbero poco successo a causa dei materiali all’epoca disponibili, non paragonabili a quelli presenti sul mercato moderno.

Otto Lilienthal e il suo deltaplano
I primi successi arrivarono nel 1951, quando l’ingegnere Americano Francis Melvin Rogallo brevettò un “aquilone flessibile”. Tale invenzione, sebbene non prevedesse il trasporto di persone, introdusse il concetto di un elemento volante con una tipica forma a V rovesciata, superfici completamente flessibili e struttura facilmente smontabile e trasportabile.

Successivamente i tentativi si spostarono in Australia, dove John Wallace Dickenson ebbe l’idea di far trainare il futuro deltaplano da un motoscafo. Egli tentò di depositare un brevetto nell’ottobre del 1963, ma non riuscì a confermarlo per mancanza di fondi. Tuttavia nel 1996 il governo Australiano decise di conferirgli comunque una importante onorificenza per il suo contributo all'aviazione.

Per trovare il primo brevetto riguardante il deltaplano nella configurazione che al giorno d’oggi conosciamo bisogna arrivare al 1976, quando Frank J. Bartolini ottenne il brevetto per un ”HANG GLIDER”. Tale dispositivo prevedeva l’auto-lancio, una struttura leggera con frame in alluminio e tiranti ed aveva la caratteristica di essere facilmente smontabile e trasportabile.

L’invenzione è stata oggetto di continui miglioramenti, modifiche ed integrazioni, che hanno portato alla registrazione di numerosi brevetti come:

moderno deltaplano

Il deltaplano ha subito negli anni molte modifiche ed innovazioni, di forma, di utilizzo (ad es. a due posti) o di governabilità. Tuttavia al giorno d'oggi è stato quasi completamente sostituito dal parapendio.

venerdì 29 maggio 2020

step #20: il giocattolo e la PLASTICA

iTECHOR 23pcs / Set Frutta di plastica Verdure giocattolo di ...
Il giocattolo è da sempre uno degli elementi principali del divertimento, utilizzato fin da piccoli, la cui tecnologia si è evoluta enormemente nel XX secolo con la scoperta della plastica. L’evoluzione della plastica è stata velocissima ed inarrestabile ed ormai il 90% dei giocattoli sono fatti in materiale plastico, con un enorme impatto ambientale. Molti giocattoli vengono buttati via anche se ancora perfettamente funzionanti, altri ancora vengono gettati anche se nuovi solo perché non piacciono. Un altro problema è la presenza di sostanze tossiche nella plastica, giochi e giocattoli sono tra i prodotti a maggior rischio di contraffazione ed i materiali utilizzati non vengono controllati.

Si sente sempre più l’esigenza di un approccio plastic free utilizzando materiali alternativi come il legno, o lo sviluppo di nuovi materiali come le bio plastiche, eco sostenibili e biodegradabili per realizzare giocattoli che rispettino sia i bambini che l’ambiente. Le bioplastiche sono in continuo sviluppo e possono rappresentare il futuro della produzione e del commercio del giocattolo 


BIBLIOGRAFIA:
Storia delle macchine, Vittorio Marchis, ed. Laterza (pg. 327)

step #19: LA GELOTOLOGIA

La gelotologia (dal greco γελὸς - riso) è la disciplina che studia la relazione tra il fenomeno del ridere, o comunque delle emozioni positive, e il benessere psicofisico della persona e dei gruppi sociali. Chiamata anche comicoterapia, viene utilizzata in contesti ospedalieri ma anche nel campo della formazione con personale sanitario o scolastico.


La Gelotologia parte dagli studi di PsicoNeuroEndocrinolmmunologia (PNEI), una nuova branca della medicina che ha dimostrato che le emozioni, attraverso meccanismi neuro-endocrini influenzano direttamente il sistema immunitario. Anche la psicologia, la sociologia e l’antropologia hanno influito sullo sviluppo della Gelotologia.
Lo scopo è quello di ricercare e sperimentare modi di relazionarsi con le persone in modo da coinvolgerle positivamente. Le emozioni positive sono strettamente legate a corpo, mente e spirito, migliorando il sistema immunitario da un lato e le capacità psico-relazionali dall’altro.
Utilizzando le potenzialità della risata si cerca di opporsi alla paura e alla depressione migliorando l’umore e la vitalità. Si incide sulle aspettative, sulle motivazioni e sulle esperienze dei pazienti, ma anche sul personale sanitario, sul modo di relazionarsi con il malato, per creare un ambiente positivo che possa sprigionare energia terapeutica ed allo stesso tempo migliorare l’efficienza complessiva delle strutture sanitarie.
Il Gelotologo è un Operatore del benessere che sa creare relazioni umane basate sulle emozioni positive. La Clownterapia è un settore specifico della Gelotologia

Per approfondimenti clicca qui.

step #18: fatto di CRONACA

LA STAMPA, DOMENICA 24 MAGGIO 2020, PAG. 32 CRONACA DI TORINO

LA FASE 2: LA MOVIDA TRA CONTROLLI E MASCHERINE. DOPO LA FESTA, L’INVASIONE DEL CENTRO.

Di Lodovico Poletto

Torino, prima serata libera alla fine del lockdown causato dal dilagare del coronavirus. L’articolo è una descrizione dell’atteggiamento irresponsabile dei giovani, dell’incapacità di rispettare le regole del distanziamento imposte per la riapertura. E così sabato sera tutti in centro, in Piazza Vittorio, prima per l’aperitivo, dove la situazione era ancora sotto controllo, le persone (giovani ma anche adulti e famiglie) erano sedute nei dehors organizzati dagli esercenti nel rispetto delle distanze corrette. Sembrava di aver riconquistato un po’ di normalità responsabilmente. Purtroppo la situazione è andata via via peggiorando, le famiglie sono rientrate a casa sostituite da una marea di giovani incuranti di regole, mascherine e distanziamenti, alla ricerca di divertimento senza limiti. I luoghi classici della movida torinese sono tornati il delirio di sempre. Dalle 23 in poi è un fiume di auto che entrano in piazza tentando di trovare posto nei parcheggi sotterranei, i portici pieni, il lungo Po un è un tappeto di folla. I controlli ci sono, i carabinieri in divisa girano fra la gente tentando di consigliare più che di dare multe, ma la situazione è ormai fuori controllo. 
E’ una grande festa, ma a quale prezzo e con quali conseguenze lo vedremo solo nei prossimi giorni.

Per  il video clicca qui.

venerdì 22 maggio 2020

Ma analizziamo più profondamente il divertimento...

In tutti i post di questo blog abbiamo considerato il divertimento come fonte di stupore, emozione, passione e piacere. Ma quindi la felicità e il divertimento possono essere considerati sinonimi? Assolutamente no! Divertirsi non significa per forza essere felici e ora proveremo a dimostrare questa affermazione...

In passato si concedeva poco spazio al divertimento, visto solo come tempo sprecato.  Era considerato un passatempo da persone stolte.

Col passare del tempo però, grazie anche alla nascita di discipline come la psicologia, il divertimento e il piacere sono tornati ad essere una componente essenziale della nostra buona salute mentale. La loro repressione era causa di nevrosi e malessere.

Negli ultimi decenni però siamo passati all'altro estremo: bisogna divertirsi il più possibile. Viviamo nella cosiddetta Società della Coca-Cola, riprendendo le pubblicità della famosissima bibita dove le persone sono sempre sorridenti, circondate da amici, che vivono una vita piena e felice. Si suppone che per essere felice tu debba assomigliare ai personaggi della Coca Cola, e questa concezione può causare numerosi problemi.

Andiamo così tanto alla ricerca del divertimento che finiamo per provare un senso di colpa perché non ci riusciamo abbastanza, come se il tempo ci stesse sfuggendo di mano e noi non lo sfruttassimo completamente. Questo crea angoscia ed ansia. 
Divertirsi quindi non significa essere felici: il divertimento può creare malessere, diventare compulsivo e causare dipendenza.

Al giorno d'oggi però sembrerebbe esserci una nuova inversione di rotta: il divertimento è importante ma non essenziale, non tutto può essere divertente e anche le frustrazioni e le carenze sono essenziali per la nostra crescita emotiva. Divertirsi non rappresenta il significato della nostra esistenza e non risolve il problema del raggiungimento della felicità personale poiché non esistono modelli di felicità da seguire.

CLOWNTERAPIA: il sorriso è la migliore medicina

La Clownterapia è un’attività che integra le cure tradizionali aiutando in particolare i bambini a superare il trauma del ricovero in ospedale.  

ORIGINI:
Tutto ebbe origine nel 1986, quando Michael Christensen creò “The Clown Care Unit”, portando sorrisi e fantasia negli ospedali pediatrici.
Negli anni ’90 questo modello arriva anche in Europa con Dottor Sorriso ONLUS. Ma è solo dopo il 1998, grazie al film con Robin Williams “Patch Adams” che la Clownterapia riesce a farsi conoscere dalla maggior parte delle persone. Oggi è parte integrante del programma ospedaliero, fondamentale soprattutto per i più piccoli che hanno meno difese di fronte al trauma del ricovero.

La Clownterapia viene attuata da persone (provenienti da enti privati) che hanno superato un periodo di formazione: devono imparare a sfruttare le arti del Clown (Umorismo, Improvvisazione teatrale, Prestidigitazione, Marionette, Musica, etc.) per entrare in relazione con persone ospedalizzate o in difficoltà. 
Il clown trasforma il reparto o la camera d'ospedale in un ambiente dove la risata diventa strumento di gioia e sicurezza, capace di far dimenticare la quotidianità della vita ospedaliera. 
Un bimbo più sereno e psicologicamente più forte guarisce prima, è scientificamente provato: ridere riduce la somministrazione di analgesici, i tempi di degenza, i tempi di miglioramento clinico perché aumenta le difese immunitarie ed il livello delle endorfine.
I Dottor Sorriso producono effetti positivi non solo sui bambini, ma anche sui genitori, poichè i miglioramenti del malato vengono vissuti e condivisi anche da coloro che lo circondano con amore e affetto, e sul personale medico, che può operare con maggiore serenità.

Non esiste un metodo standard: i vari centri adottano diverse metodologie, come l’utilizzo di animali nel caso dell’ospedale pediatrico Gaslini di Genova. In alcune strutture, come nell’ospedale infantile Burlo Garofolo di Trieste, è la stessa equipe medica a travestirsi con i costumi da clown. 

giovedì 21 maggio 2020

step #17: ABBECEDARIO del divertimento

A: AUTOMOBILISMO
B: BOCCACCIO
C: CLOWNTERAPIA
D: DRIVE IN
E: EMOZIONE
F: FOTOGRAFIA
G: GIRADISCHI
H: HOBBY
I: INTERNET
J: JUKE BOX
K: KINDLE
L: LUNA PARK
M: MARCO VALERIO MARZIALE (poeta con caratteristiche più uniche che rare nel panorama della letteratura latina: fu infatti l'unico a scrivere opere con l'obiettivo di divertire il lettore)
N: NOTE MUSICALI
O: OTTOVOLANTE
P: PASSIONE
Q: QUEEN
R: RISATA
S: SPORT
T: TEATRO
U: UMORISMO
V: VACANZA
W: WALT DISNEY
X: XBOX
Y: YOUTUBE
Z: ZELIG

step #16: WALT DISNEY, genio del divertimento e della fantasia

Se proviamo a pensare ad un "testimonial" del divertimento non può non venirci in mente Walt Disney, un grande ed abile imprenditore e produttore cinematografico, ma prima di tutto artista, disegnatore, animatore, intrattenitore che ha sbalordito il mondo per la sua fantasia e creatività.

Walt Elias Disney nasce a Chicago il 05/12/1901. Ebbe un’infanzia difficile, la madre abbandonò la famiglia, e Walt insieme ai fratelli aiutò il padre economicamente vendendo giornali per strada e sui treni della Missouri Pacific Railroad. Nacque proprio in quel periodo la sua passione per i treni a vapore, che coltivò in seguito nella sua casa di Los Angeles dove sviluppò progetti e costruì il proprio treno in miniatura nel giardino.
Successivamente si dedicò al teatro e cominciò a lavorare in un’agenzia pubblicitaria di Kansas City, dove conobbe Ub Iwerks che diventerà il suo più stretto collaboratore. Dopo il fallimento della sua prima piccola società di produzione di cartoon satirici, si sposta insieme al fratello ed a Iwerks a Hollywood dove fonderà la Walt Disney Production. Nascono Mickey Mouse (1928) e via via tutti i suoi più grandi personaggi, come Donald Duck (1934) e i suoi famosi lungometraggi: Biancaneve e i Sette Nani (1937), Pinocchio (1939, un mezzo flop), Fantasia (1940, un capolavoro in cui ha elevato ad arte il rapporto fra immagine e musica) e così via tutti gli altri.

Qui uno spezzone del film Fantasia


Nel 1955 apre i battenti Disneyland, a Los Angeles, un parco divertimenti che ebbe enorme successo, e nel 1966 nasce il Progetto Florida, vicino ad Orlando, con un parco divertimenti più elaborato di Disneyland. La passione di Disney per i mezzi di trasporto di massa e la tecnologia rivivono nella monorotaia che collega due parchi e quattro hotel, e nell’EPCOT Center, una città del futuro pianificata da lui personalmente, dove la comunità di abitanti possono vivere, lavorare ed interagire utilizzando tecnologie avanzate, e gli scienziati sviluppano nuovi progetti per migliorare il livello di vita e la salute dell’uomo.


L’EPCOT Center verrà inaugurato nel 1982 ma purtroppo Disney non ebbe la possibilità di vedere il suo progetto realizzarsi. Accanito fumatore, morì il 15 dicembre 1966 per numerosi problemi ai polmoni e cardiocircolatori. 

mercoledì 20 maggio 2020

step #15: il NOVECENTO

CINEMA

Nel Novecento il cinema fu uno degli ambiti culturali che ebbe più successo (abbiamo già discusso la sua nascita in uno step precedente).

Rappresentava un potente mezzo di comunicazione di massa (insieme alla fotografia ed alla stampa) e costituiva una delle forme di evasione e divertimento più diffuse, fino all’avvento della televisione che oggi rappresenta una potentissima concorrente. Si va al cinema per staccare dalla routine quotidiana, per divertirsi, ma per qualcuno rappresenta invece la possibilità di avere una nuova visione della realtà, un approfondimento della conoscenza delle cose e delle persone. Esiste quindi anche un cinema impegnato, con un intento didattico, critico e costruttivo. Il cinema, tramite l’immagine, può comunicare messaggi e contenuti importanti.
Alcuni esempi potrebbero essere i famosi film di fantascienza Blade Runner (1982, diretto da Ridley Scott) o la serie dei Matrix (il primo è del 1999, diretti dai Fratelli Wachowski), dove di nuovo viene ripreso il conflitto macchina-uomo. I due film sono rappresentazioni di mondi dove le macchine vengono per volere umano sempre più coinvolte nella realtà al punto di stravolgerla e prenderne possesso. Hanno quindi l'obiettivo di sensibilizzare il pubblico a diffidare della tecnologia, che occupa sempre più spazio in ogni ambito della vita umana, poichè l'abuso potrebbe rivelarsi pericoloso.
Se inizialmente questi film potevano sembrare esagerati e distopici, già al giorno d'oggi iniziamo a realizzare come l'automatizzazione stia raggiungendo livelli prima impensabili e come quel futuro non sembri più così tanto impossibile.

Ma l'industria del cinema non è l'unica ad avere grande successo nel Novecento...

GIOCATTOLI

bambola tedesca di inizio '900
Negli anni ’20 e ’30 del Novecento nasce la produzione industriale del giocattolo, soprattutto in Germania. Ma la Seconda Guerra mondiale sconvolse tutto, le fabbriche furono chiuse o vennero distrutte, non esistevano più materie prime. Nel Dopoguerra il settore riprese la sua attività utilizzando nuovi materiali come la plastica e la celluloide che causarono una rivoluzione nella produzione di bambole e giocattoli. Contemporaneamente si andarono affermando nuove teorie pedagogiche che davano al gioco un ruolo fondamentale nel processo di apprendimento ed affermazione del bambino. Alla fine del Novecento l’industria del giocattolo ha allargato i suoi orizzonti negli ambiti più diversi proponendo giocattoli complessi ed elaborati. Le bambole hanno subito trasformazioni enormi, rappresentano le immagini femminili del nostro tempo con caratterizzazioni che riflettono perfettamente la realtà moderna.
    



In questo post ci siamo concentrati sul cinema e sui giocattoli, ma nel Novecento ci fu grande innovazione in moltissimi campi: si diffusero nuove macchine come il Juke Box e il Flipper, la macchina fotografica, la televisione, i computer, i videogiochi, gli smartphone e migliaia di altri articoli elettronici per l’intrattenimento sempre più sofisticati. Ed oggi con internet il futuro del divertimento è ancora tutto da scoprire.


FONTE: Storia delle macchine, Vittorio Marchis

Il novecento e l'industria delle macchine

Il XX secolo è testimone di uno sviluppo enorme ed ormai impossibile da classificare. Non si può più parlare solo di scienza: lo sviluppo della tecnologia è profondamente legato all’evoluzione della società, della politica, della cultura e del pensiero. 


Le macchine ormai sono parte integrante di ogni attività, influenzando l'uomo nel suo comportamento e nella sua capacità di rapportarsi con il prossimo, di pensare e di giudicare. L’eterna dicotomia macchina-uomo continua. La macchina rappresenta progresso e guadagni solo per qualcuno a discapito dell’alienazione di molti (qui sopra una scena del film "Modern Times" di Charlie Chaplin che rappresenta perfettamente la situazione). Tuttavia, con l’avvento delle macchine utilizzate nella medicina (come quelle per la dialisi e per la respirazione meccanica), ci si rende  anche conto che ormai la tecnologia non è più solo il limite della natura ma anche indispensabile supporto alla vita e al benessere dell’uomo.

E' importante sottolineare che in questo periodo avvenne il definitivo consolidamento di un'industria che divenne col tempo fondamentale per l'uomo: quella dell'automobile.

Henry Ford, “così ho inventato la catena di montaggio” - Linkiesta.itDal 1913 Henry Ford dava inizio alla produzione delle auto in serie con la creazione della catena di montaggio incidendo fortemente sulla civiltà moderna con la produzione in massa di autoveicoli a costi più bassi e la loro conseguente diffusione anche tra i ceti meno abbienti.

Nel 1899 a Torino nacque la Fiat, ma solo alla fine della Prima Guerra Mondiale si iniziò a capire le potenzialità dell’industria automobilistica. Molti imprenditori quindi  cominciarono a fare viaggi verso gli Stati Uniti per conoscere la nuova realtà della Ford e poterla replicare in Italia. Nel 1932 la Fiat produsse la Balilla e la prima 500 Topolino cominciando a presentarsi ad un pubblico più ampio. 
Questo diede alle famiglie italiane la possibilità di muoversi, fare gite, fare viaggi, incentivando il turismo di massa. La Nuova 500, acquistabile anche a rate, diventa il simbolo della rinascita, dell’ottimismo, della vitalità, dell’indipendenza.


Con la diffusione dell’auto nasce anche lo sport dell’Automobilismo. Molteplici sono i tipi di gare che vennero organizzate in tutto il mondo, dalla Formula 1 ai Rally, Endurance, Formula Indy e Nascar (tipiche degli USA) etc.

mercoledì 13 maggio 2020

step #14.1: macchine geniali dell'OTTOCENTO

Ora ci concentreremo su alcune tecnologie che hanno segnato l'Ottocento sotto molti punti di vista...

LA FOTOGRAFIA


Nicèphore Nièpce, francese, nel 1826 espose una lastra di peltro trattata ad un’immagine per 12 ore riuscendo così a riprodurla. Sottoscrisse poi con Luis Mandè Daguerre un contratto di commercializzazione del prodotto nel 1829, ma nel 1833 Nièpce morì. Daguerre allora continuò lo sviluppo di questa tecnica riuscendo ad ottenere delle immagini nitide su lastre di argento o rame argentato. La macchina così ottenuta prese il nome di "Dagherrotipo" (in onore dell'inventore). Con il passare del tempo la nuova tecnica comincia piano piano a rapportarsi all’idea di arte pittorica: cambiava i punti di vista, la prospettiva, scopriva realtà nascoste, influenzando il concetto di arte. In poco tempo la fotografia si trasforma in uno strumento potente per conoscere il mondo ed anche gli stessi pittori, che ne avevano messo in dubbio il valore, non esitarono a servirsene per il proprio lavoro. 

Solitamente le fotografie di fine Ottocento rappresentavano le persone in pose rigide con espressioni serie, probabilmente a causa dei tempi di posa notevolmente lunghi che richiedeva la tecnica ancora arretrata. La fotografia, però, era utilizzata anche per puro divertimento personale o per ritrarre un momento di felicità. Queste fotografie scattate in epoca vittoriana con smorfie, travestimenti, o semplicemente ritratti di persone che scherzano e sorridono, ne sono una dimostrazione.

lo zar Nicola II che fa l'aeroplanino

Per approfondimenti clicca qui

IL CINEMATOGRAFO


La tecnica fotografica fu il punto di partenza per gli studi di Eadweard Muybridge (il fotografo che inventò il movimento) e poi di seguito dei Fratelli Lumiere per la creazione delle macchine da presa. Il 28 dicembre 1895 nel Gran Cafè al Boulevard des Capucins August e Luis Lumière presentarono la loro invenzione, il cinematografo, risultato di anni di tentativi e studi della fisiologia della visione. Le immagini fotografiche si muovono, sembra un miracolo. La prima proiezione racconta le imprese buffe di un giardiniere pasticcione, il pubblico ride, si diverte, applaude. Questo nuovo mezzo di espressione e comunicazione avrà una portata rivoluzionaria. 
Ma nonostante la grande popolarità che acquistò il cinematografo in breve tempo, la produzione del primo film rimane avvolta dal mistero e nasconde diverse curiosità, come si può leggere su questo sito.

IL CINEMATOGRAFO" INTERNATIONAL FILM FESTIVAL DEDICATO A GIUSEPPE ...  


IL GRAMMOFONO


Il Grammofono o giradischi era un’evoluzione del fonografo inventato da Thomas Alva Edison. La prima versione del Fonografo utilizzava un cilindro al posto del disco ed era in grado di riprodurre dei suoni che ricordavano la voce umana. le prime registrazioni erano di pessima qualità e furono oggetto di critica e scetticismo. Nel 1878 Edison brevettò il fonografo e cominciò a proporlo in fiere e parchi divertimento facendolo funzionare con l’inserimento di un gettone in modo da incuriosire la gente e renderlo famoso. Fu Emile Berliner nel 1887 ad inventare il Grammofono sostituendo il cilindro del fonografo con un disco. Nel 1894 i suoi dischi erano il supporto fonografico più in voga negli Stati Uniti.

Emile Berliner con il suo grammofono

step #14.2: L'OTTOCENTO e i parchi divertimento

E dopo le macchine rivoluzionarie presentate nello step #14.1 concludiamo la nostra trattazione sulla tecnologia ottocentesca con...

I PARCHI DIVERTIMENTO


Tutto ebbe inizio durante l’Esposizione Universale di Londra del 1851, nella quale il padiglione di Joseph Paxton realizzò la comunione di due elementi molto importanti per l'epoca: la tecnologia del vetro e dell’acciaio, che aumentavano le capacità espressive dell’architettura, e i giardini di piante esotiche, simbolo del potere coloniale inglese.
Da quel momento i giardini londinesi, i cosiddetti pleasure gardens, divennero dei veri e propri luoghi di ritrovo per attività teatrali e ludiche, e fu proprio in questo contesto che fecero la loro apparizione apparizione le prime giostre, costruite con le più moderne tecnologie.


Nacque il Carosello, una piattaforma rotante su cui erano montati cavalli, cani, gatti, maiali e altri animali realizzati in legno o altri materiali (come la cartapesta) e finemente decorati, sul cui dorso potevano salire non solo i bambini, ma persone di tutte le età. Un sistema meccanico creava poi l’oscillazione dell’animale in senso longitudinale, dando la sensazione della corsa. Le giostre più complesse potevano persino disporre gli animali su più livelli.

Le prime giostre apparvero in Europa nel 1860 e poi negli Stati Uniti nel 1870. Famosa è la Flying Horses Carousel, giostra costruita a Coney Island nel 1876 da Charles I.D. Looff, un ebanista danese.

      


Ma parlando di parchi divertimento non si possono non citare le Montagne Russe!

Perchè si Chiamano Montagne Russe
le prime montagne russe in Russia
Queste prendono il nome da un’attrazione tipicamente russa già diffusa all’inizio dell’800 che consisteva in scivoli ghiacciati dove scivolavano slitte ad altissima velocità (anche 70 Km/h). I francesi furono i primi ad imitare l’idea sostituendo ghiaccio e slitte con rotaie in miniatura e carrelli. 
Nel 1817 compare l’attrazione “Le Montagne Russe di Belleville”: due tracciati identici (in modo da permettere la gara e le relative scommesse) con vere e proprie carrozze che vi correvano sopra.
Nell’Ottocento comincia ad apparire il pubblico di massa e l’intrattenimento si trasforma in una vera e propria industria con l’investimento di ingenti capitali. Le fiere temporanee con i loro baracconi si trasformano in strutture stabili specializzate nel divertimento, dove per accedere bisognava pagare il biglietto. Coney Island, a New York, è uno dei primi della storia.

Famose sono le Montagne Russe di Coney Island, le "Gravity Switchback Railway", costruite nel 1884 da LaMarcus A. Thompson. Queste riscossero talmente tanto successo che potevano rendere anche 600 dollari al giorno. Dall’idea di Thompson presero spunto altri parchi del mondo, creando nuovi percorsi e nuove tematiche.

A Switchback Railway (1898) - Robert W. Paul - Roller Coaster GIF ...
This Week in NYC History: America's First Roller Coaster Opens on ...
Gravity Switchback Railway




Piccola curiosità: noi al giorno d'oggi siamo abituati a chiamare i parchi divertimento con il nome "Luna Park"...ma da dove arriva questo termine?
Venne coniato nel 1900 in onore di una delle principali attrazioni del parco di Coney Island: si trattava di un dispositivo che simulava un viaggio sulla Luna a bordo di una navicella.

Turismo nell'ottocento

L’Ottocento è il “Secolo delle macchine”, il momento in cui, dopo la Rivoluzione Francese e le Guerre Napoleoniche, le macchine si diffondono sempre più in tutta Europa portando progresso ma, allo stesso tempo, conflitti culturali e sociali. 
il mondo del futuro! - le cartoline francesi mostrano come nel ...
Come si immaginavano l'anno 2000 alla fine dell'800
Il ruolo sociale della macchina e, più in generale, della scienza viene messo in discussione, poiché avrebbero potuto rendere artificiale la vita. Nasce il conflitto tra uomo-macchina presente tutt’ora nella nostra cultura moderna.
Nel frattempo, però, la diffusione dell’Industria non si ferma e produzione e consumo diventano, a poco a poco, fenomeni di massa. Le ferrovie, i transatlantici, i voli aerostatici accorciano le distanze e i tempi, migliora la qualità di vita, le città sono illuminate, nascono teatri, biblioteche, vengono allestite esposizioni locali ma anche internazionali.

E’ il periodo della Belle Epoque, ed è proprio in questo ambito che nasce il fenomeno del turismo.

Già nel Settecento esisteva il turismo culturale, come per esempio il “Grand Tour” nato in Inghilterra ma poi allargatosi in tutta Europa.
Nell’Ottocento si comincia ad intraprendere viaggi senza uno scopo serio o una necessità definita, ma semplicemente per divertimento, per sperimentare nuove macchine e nuovi mezzi di trasporto. Naturalmente era un’attività che pochi potevano permettersi, sia per questioni economiche sia per il tempo libero disponibile, non avendo bisogno di lavorare per vivere.

Si sviluppano centri specializzati per ricevere e far divertire i turisti. Le terme, per esempio, luoghi di svago e benessere già ai tempi dei Romani, tornano alla ribalta poiché inserite in un contesto cittadino dove erano presenti altri luoghi di svago come teatri, ristoranti, caffè etc.

Le terme romane: un sito archeologico ben conservato, meraviglioso ...
Terme di Bath (molto popolari all'epoca)

Con lo sviluppo del trasporto ferroviario e di centri meno costosi, il turismo divenne un fenomeno non più limitato solo agli aristocratici ma anche al ceto medio (banchieri, commercianti, impiegati) e addirittura alcuni centri divennero meta di turismo della classe lavoratrice, come per esempio Blackpool, alla fine dell’Ottocento. Nel 1841 fu organizzato da Thomas Cook quello che viene definito il primo viaggio organizzato nell’accezione moderna del termine. Parteciparono 570 persone che in treno percorsero 11 miglia da Leicester a Loughborough al costo di 1 scellino a persona.

domenica 10 maggio 2020

step #13.1: IL SETTECENTO e la nascita della mongolfiera

Nel Settecento le tecnologie raggiungono ormai un livello di sviluppo e di precisione molto elevati. Alcune nazioni cominciano ad adottare una politica di promozione dello sviluppo tecnologico dando vita ad Accademie e Società di Scienze. Nasce la consapevolezza del lento ma inesorabile ed irreversibile cambiamento economico, sociale e culturale in atto che sfocerà nella Rivoluzione Industriale come risultato finale. Le nuove macchine tessili, idrauliche, le locomotive a vapore sono rapide e precise, i principi di Esattezza e Precisione sono le caratteristiche principali da ricercare, il tutto influenzato dal movimento ideologico e culturale dell’Illuminismo che intende portare i lumi della ragione in ogni campo dell’attività umana. Questo stravolgimento sarà causa poco per volta di conflitti sociali difficili da affrontare, ma la consapevolezza è che la soluzione sia da ricercare nel nuovo, perché non si può tornare indietro.

LA MONGOLFIERA


Già in epoche precedenti ci furono tentativi di far volare palloni di carta di riso con l’utilizzo dell’aria calda. Venivano utilizzati in particolare dall'esercito cinese per le segnalazioni militari durante le guerre e prendevano il nome di lanterne Kongming.
In Europa invece le prime testimonianze del volo di un pallone ad aria calda provengono dal Portogallo: a Lisbona infatti Bartolomeu de Gusmao, un inventore dell'epoca, riuscì davanti alla corte del re Giovanni V a far decollare un pallone fino a circa quattro metri dal suolo. Ma il problema era sollevare anche dei pesi!
Ci riuscirono per primi i Fratelli Montgolfier (da cui deriva il nome mongolfiera), Joseph-Michel e Jacques-Etienne, che il 3 giugno 1783 fecero volare lo scienziato Jean-François Pilâtre, anche se il pallone, per ragioni di sicurezza, venne legato a terra. Qualche mese dopo avvenne poi il primo volo "svincolato". Lo spettacolo delle mongolfiere affascinava e sorprendeva migliaia di spettatori, e la notizia si sparse velocemente in tutta Europa. Presto si compresero le potenzialità della tecnologia aeronautica, si sviluppò la tecnica di volo e lo studio dei gas per scopi scientifici ma anche per fini bellici.

Volo della mongolfiera dei F.lli Montgolfier 

Continuiamo nello step successivo.

step #13.2: IL SETTECENTO e gli automi

Per continuare con il discorso dello step #13.1 parleremo ora di alcune macchine che nel Settecento conobbero una grande evoluzione:

GLI AUTOMI


La fiducia nella macchina andrà a poco a poco a sostituirsi a quella nell’uomo. L’idea che il corpo umano fosse una macchina, al punto che anche l’attività della psiche e della ragione avrebbero potuto essere assimilate agli ingranaggi di dispositivi meccanici, era molto popolare nella metà del ‘700.
La costruzione di androidi ed automi in questo periodo storico sembra essere la rappresentazione di questa nuova tendenza, anche se non era loro attribuita alcuna dignità scientifica. Queste meraviglie artificiali erano richieste da principi, sovrani, nobili, chierici per abbellire parchi, giardini, o semplicemente per il loro diletto personale. 

Jacques de Vaucanson (1709-82), gesuita francese, appassionato di meccanica, seguì corsi di medicina ed anatomia per dar vita al suo progetto di costruire un automa dalle fattezze umane, tentando di riprodurre i movimenti e le funzioni fisiologiche dell’uomo. Una delle sue prime creazioni fu un “suonatore di flauto”, alto 178 cm, dotato di labbra mobili, una lingua meccanica che fungeva da valvola per il flusso dell’aria e dita mobili che aprivano e chiudevano i registri del flauto. I movimenti potevano avere diverse combinazioni variando i toni delle note del flauto.

               parte dello stesso macro-argomento. Per
Musica e Tecnologia: Jacques de Vaucanson e i suoi automata







Un’altra sua creazione fu “l’anatra digeritrice” che replicava la funzione di digestione e defecazione ed era in grado di nuotare. L’opera è esposta al Museo degli Automi a Grenoble.

Ora parliamo di Wolfgang Von Kempelen (1734-1784) che costruì per l’imperatrice Maria Teresa d’Austria, appassionata di giochi magici, magia, magnetismo, il "Turco Giocatore di Scacchi", esibito al pubblico nel 1770. Si trattava di un fantoccio vestito con abiti orientali, seduto su un cassone, in grado di poter giocare a scacchi e battere qualunque sfidante. Il “Turco” andò in tournèe in Europa e in Russia, le voci dicevano che fosse posseduto da uno spirito o, addirittura, che Von Kempelen avesse fatto un patto con il demonio. Alla morte del suo autore si scoprì che non c’era nulla di miracoloso, bensì all’interno del cassone si nascondevano abili giocatori dal corpo minuto che muovevano gli scacchi tramite magneti.

Turc mécanique — Wikipédia


Concludendo citerei Pierre Jaquet-Droz (1721-90), fondatore dell’omonima azienda svizzera nel 1738, ed il figlio Henri-Louis (1752-91). I due meccanici ed orologiai svizzeri costruirono tre automi umanoidi con l'unico scopo di far divertire i nobili dell’epoca alla corte di Luigi XVI e Maria Antonietta:

  • Lo Scrivano, il più elaborato tra i tre, è un bambolotto alto 70 cm seduto su uno sgabello e appoggiato ad un tavolo di mogano. Grazie ad un meccanismo a camme riesce a muovere gli arti: intinge la penna d’oca nel calamaio, la scuote per far cadere l’inchiostro e inizia a scrivere a mano libera su un foglio, andando a capo a fine riga. Riesce a riprodurre in corsivo qualsiasi tipo di testo di quaranta caratteri e sue tre righe.
  • La Musicista suona una melodia scorrendo le mani sulla tastiera e schiacciando i tasti. Non è un carillon e riproduce perfettamente i movimenti di un vero musicista: muove il busto a ritmo della melodia, con la testa segue le mani ed espande ritmicamente il torace per simulare il respiro. Inoltre conclude la sua esibizione con un inchino.
  • Infine il Disegnatore è in grado di realizzare con matita a grafite i chiaroscuri di quattro immagini precise. Prima tratteggia il contorno e poi effettua le sfumature, a volte soffiando anche sul disegno per far volare via la polvere. E' anche interessante osservare come con gli occhi segua l’immagine e come spesso cambi l’espressione del volto.

Al minuto 4.05 di questo video possiamo ammirare i tre automi in azione.


domenica 3 maggio 2020

Il divertimento ci rende più efficienti e creativi


5 modi per divertirsi in ufficio - sostenute dalla scienza ...Conseguenza di quanto affermato nel post precedente è una nuova considerazione dell'effetto benefico del sorriso sul nostro umore e delle implicazioni che può avere anche a livello lavorativo. Uno dei nemici principali della nostra produttività sul lavoro è proprio l'umore negativo e le aziende più avanzate ne prendono atto: fanno così divertire i loro dipendenti e promuovono il loro benessere con ambienti ed organizzazione del lavoro consoni e studiati a tal fine.
Esistono ricerche in merito, di cui una svolta su 87 studenti universitari suddivisi in 3 gruppi: il primo gruppo, doveva ascoltare un brano allegro di Mozart e vedere un video divertente; il secondo gruppo doveva ascoltare musica triste e vedere un video catastrofico; il terzo gruppo doveva ascoltare musica e vedere un video i più neutri possibile. Alla fine di questi stimoli gli studenti hanno dovuto svolgere un compito semplice ma che richiedeva attenzione e creatività. 


Il risultato? in tutte le prove gli studenti del primo gruppo hanno ottenuto i migliori risultati confermando quanto il divertimento influenzi le nostre prestazioni.
Fino a pochi anni fa il divertimento era visto come una sorta di "passatempo", si pensava che la gente volesse vedere cose divertenti per dimenticarsi delle "bruttezze della vita". I nostri antenati non avevano il tempo per dedicarsi troppo ai divertimenti. Così il nostro sistema corpo-mente si è specializzato nelle emozioni negative.
 Ma alla luce di queste scoperte, pare che divertirsi e coltivare stati positivi non serva solamente a "distrarci dalla sofferenza" ma che abbia una compito evolutivo ben più importante, ovvero farci acquisire delle potenzialità innate che per secoli sono state sopite.

sabato 2 maggio 2020

step #12.1: MEDIOEVO

La società medievale, in un periodo dove sacro e profano sono ancora strettamente legati, riprende le conoscenze tecnologiche ereditate dall'antichità. Le macchine elementari descritte negli scritti classici vengono studiate al fine di conoscerne i principi fondamentali e poterle poi utilizzare come elementi di macchine più complesse. Un esempio è il "Mechanicorum liber" di Guidobaldo del Monte, un testo del XIV secolo organizzato sulla descrizione delle funzioni base dei meccanismi classici.

Le macchine sono affascinanti, ma il loro fascino è più rivolto verso la ricerca della meraviglia piuttosto che per l'utilizzo pratico. Bellissimi orologi da torre, teatrini meccanici, vengono creati al fine di meravigliare per la loro complessità e bellezza. Il movimento dell'orologio è fine a se stesso, la funzione di segnare il tempo è secondaria a quella di apparire, stupire.
Nella cultura del mondo arabo lo scienziato Al-jazari nel 1206 scrisse "Il libro della conoscenza dei meccanismi ingegnosi", un trattato di orologeria e meccanica. Attraverso questa esperienza araba si diffonde nell'occidente medievale un nuovo interesse per le macchine. Cominciarono ad apparire sulle torri campanarie di famose cattedrali come quella di Strasburgo, Lubecca, Praga e Cremona orologi meccanici che stupiranno e susciteranno meraviglia per lungo tempo.

orologio del Torrazzo di Cremona

Le principali fonti di energia a quei tempi erano l'acqua e l'aria, che venivano utilizzate per scopi vari: per esempio un testo di Mariano di Jacopo cita un giocattolo di quei tempi composto da una ventola mossa dall'aria calda prodotta da un camino o da una fiamma.
Aria e acqua venivano utilizzate per trasmettere potenza o più semplicemente per ottenere "effetti speciali" in ambito rituale o teatrale. Bellissimi organi a canne vennero costruiti utilizzando mantici: nel 727 l'imperatore d'oriente ne inviò uno a Pipino il Breve, che lo installò nel suo palazzo. Nel 827 l'imperatore del Sacro Romano Impero Ludovico il Pio incaricò il monaco veneziano Giorgio di costruire un organo secondo l'arte da lui appresa a Costantinopoli. 
Gli organi vennero poi utilizzati a supporto del culto diventando strumento ufficiale della musica religiosa occidentale, per dare bellezza e ricchezza a celebrazioni e culti religiosi.

Mantice - Wikipedia
organo a canne 

step #12.2: MEDIOEVO

Come abbiamo detto nello step #12.1, le macchine durante il medioevo e il Rinascimento erano create soprattutto per stupire, meravigliare, divertire e spesso venivano scritti dei documenti per descrivere il loro funzionamento.
Nel taccuino di Villard de Honnecourt, scritto nel 1265 e considerato il primo esempio di trattato di ingegneria, vengono citate due immagini: un'aquila meccanica che "gira la testa verso il diacono al momento in cui legge il Vangelo", e una sorta di automa, "un angelo che tiene il dito puntato verso il sole". Non esiste la descrizione delle due macchine, ma le tecnologie di trasmissione, volani, funi e contrappesi esistevano già all'epoca, per cui è possibile che fossero state create davvero.

schizzo del progetto dell'aquila

Parlando di progetti di macchine non si può non citare Leonardo Da Vinci, uno dei più grandi geni dell'umanità. Infatti nel Codice Atlantico, una raccolta di suoi schizzi e disegni, troviamo l'invenzione di una sorta di automobile, definito "carro semovente", datato intorno al 1478.
Si tratta del progetto di un veicolo che si muove senza il traino esterno di uomini o animali. Nella parte superiore del foglio sono disegnati i progetti dei dispositivi meccanici del carro e di una quarta ruota, collegata al timone: si trattava infatti di una sorta di triciclo con una ruota in più che permetteva di sterzare. Nella parte inferiore, invece, sono visualizzati in dettaglio i meccanismi. Da Vinci concepì questa macchina solo per intrattenere e far divertire con nuovi trucchi e creazioni la corte fiorentina di Lorenzo il Magnifico. Una ricostruzione del carro semovente si può vedere al Museo Galileo di Firenze.

progetto del carro semovente

Ugo di San Vittore (XII secolo) nell'"Eruditionis Didascalicon" dichiara apertamente la dignità scientifico-culturale delle artes mechanicae, e nel "Didascalicon de studio legendi" parla delle nuove arti "bastarde" ma necessarie per sopperire alle debolezze dell'uomo, tra le quali c'è la necessità di svagarsi e divertirsi. Vengono citate la fabbricazione di macchine per fabbricare tessuti, navi, armi, macchine da utilizzare per l'agricoltura, la navigazione, la caccia ma anche per l'arte teatrale.
In quest'ambito ebbe un ruolo importante anche Nicola Sabbatini, nato a Pesaro alla fine del XVI secolo. Egli lavorò al seguito del duca Francesco Maria Grimaldi, in seguito Cardinale, e trovò l'ambiente ideale per sviluppare la sua idea di teatro, fatto di nuovi scenari e nuove macchine teatrali. Modificò quindi il Teatro del Sole della sua città utilizzando molti apparati scenici, creando scenografie basate principalmente sulle illusioni ottiche. 

illusione di un incendio

Infine vorrei citare anche Jacob Leupold (1674-1727), ingegnere di Lipsia , che nel suo "Theatrum machinarum" raccoglie illustrazioni e commenti di macchine elementari, macchine aritmetiche, macchine per costruzioni edili, etc. Si tratta nella maggioranza dei casi di macchine per il sollevamento dell'acqua (norie, viti di Archimede e soprattutto una grande varietà di pompe), ma sono presenti anche vari tipi di mulini, seghe idrauliche e altre macchine azionate dalla forza dell'acqua. Famoso è il capitolo che riguarda le macchine idrauliche utilizzate per fontane e giochi d'acqua spettacolari con effetti scenografici di grande originalità.

esempio di fontana


BIBLIOGRAFIA:
Storia delle macchine, Vittorio Marchis, ed. Laterza 

venerdì 1 maggio 2020

step #11.1: divertirsi ai tempi del COVID-19

Se nell'approfondimento abbiamo riflettuto su come potremmo divertire dal passato e migliorare il nostro futuro, ora ci concentreremo sulle possibilità che abbiamo a disposizione per divertirci nonostante la quarantena.

L'arrivo di questa pandemia ha sconvolto la realtà a cui eravamo abituati: bisogna mantenere le distanze quindi è impossibile condividere spazi e ambienti che prima erano utilizzati per divertirsi, rilassarsi e  star bene.
Molti sono i consigli degli esperti e le iniziative alla ricerca di soluzioni alternative ed efficaci, nella speranza che prima o poi tutto finisca e si ritorni alla normalità, anche se difficilmente tutto tornerà come prima...

MANTENERSI IN FORMA NON E' UN PROBLEMA


Le palestre sono chiuse, gli sport sono congelati ed i relativi campionati di tutti i livelli annullati o in attesa di eventi senza nulla di definitivo.
Per chi era abituato a fare attività fisica la sensazione è di essere chiuso in gabbia. Per questo motivo hanno iniziato a proliferare online corsi tenuti da trainers da seguire su App e piattaforme varie, adatti sia ai giovani che agli adulti che vogliono mettersi in forma, visto che il tempo in questo periodo di lockdown non manca. Ed è una esperienza stimolante fare allenamento via Skype con persone che arrivano da tutta italia e che non avresti mai incontrato in condizioni normali!   
Inoltre molte palestre hanno deciso di continuare la propria programmazione online, a volte decidendo anche di rimborsare almeno in parte il periodo di inattività dei clienti al fine di mantenere la loro fiducia.

Allenamento in casa: 7 oggetti comuni, ed una connessione internet

Oltre agli allenamenti fisici online iniziano ad essere molto seguiti anche corsi di yoga. Questi infatti permettono, in un periodo di forte stress ed ansia, di mantenerci in equilibrio e sentirci bene col nostro corpo.

FACCIAMO UNA PARTITA? SI...MA A DISTANZA!



Cosa è cambiato nell'industria del gioco e nelle poker room
A causa dell'isolamento non è più possibile stare tutti insieme seduti attorno ad un tavolo e ciò ha cambiato profondamente le abitudini degli appassionati di giochi di carte e di società. E' il momento del #iorestoacasa, ma per chi non si arrende c'è la possibilità dei giochi online per svagarsi e combattere la noia. I dati dimostrano che nei primi mesi del 2020 è aumentata notevolmente l'utenza dei siti di giochi online: ci sono le partite di Burraco, Poker, Bridge disputate anche a distanza tramite applicazioni per lo smartphone o siti web che possono coinvolgere persone conosciute o persone mai viste.

Quindi la platea di visitatori dei giochi online non è più limitata a quella specializzata, ma come si comportano i giocatori in questo periodo di quarantena? 

Sono stati fatti studi su gruppi campione di giocatori analizzandone il comportamento. Il risultato è sorprendente: molti giocatori starebbero scegliendo la via del risparmio in vista del dopo-pandemia, poiché il futuro del mondo dell'economia si presenta pieno di incertezze. Alcuni analisti del mondo dei casinò online dichiarano infatti che, nonostante il numero dei visitatori sia aumentato, la raccolta complessiva risulta in continua diminuzione!


Continuiamo con questo tema nello step #11.2.

SITOGRAFIA:

step #25: SINTESI

Cari lettori, siamo arrivati alla fine di questa nostra avventura alla ricerca di più informazioni possibili sul verbo DIVERTIRE ed è giunt...